venerdì 17 settembre 2010

Cari ricercatori universitari

Cari ricercatori universitari,
avremmo voluto scrivervi un bella lettera di solidarietà, ma ci siamo accorti che il vostro Preside ci aveva preceduto assolvendo al doveroso compito. Per questo non facciamo altro che associarci al suo commovente saluto. Se qualcuno di voi per qualche motivo non l’avesse ancora ricevuta, alleghiamo la lettera di cui siamo giunti a conoscenza attraverso i mezzi di stampa.




Cari (forse un giorno) colleghi (ma intanto sperateci),

pur nella consapevolezza che a questo punto il baronato dell’Università di Bologna si trova nella merda e quindi sono costretto a riconoscere il grave disagio e le difficoltà che i ricercatori stanno attraversando, sono a chiedervi –in conformità alla deliberazione unanime delle muffe dell’aula del Senato Accademico di quest'oggi - di confermare o meno la vostra disponibilità a fare volontariato coatto a nostro beneficio e garantire l'avvio delle attività didattiche che rappresentano un dovere dell'Ateneo (e che noi comodamente vi scarichiamo), nei confronti degli studenti e delle famiglie le quali, al pari vostro, ancora sperano che gli studi abbiano un senso e stanno fronteggiando momenti di profonda crisi economica e sociale per versarci le rette che servono a pagare i nostri stipendi baronali.

Vi chiedo pertanto di restituirmi, debitamente compilata e sottoscritta, la dichiarazione di disponibilità assoluta allo zerbinaggio allegata alla presente, entro le ore 13:13 di venerdì 17 settembre (che porta pure sfiga). Se aveste ancora una certa repulsione morale a firmare la suddetta dichiarazione o meglio in caso di impossibilità da parte vostra a farla pervenire entro la data sopra definita, una vostra comunicazione via mail (che impegna meno la coscienza) potrà comunque far fede, oppure potete telefonarmi (anche quando sono al cesso) basta che non mi fate stare in pensiero in attesa dell'invio del documento ufficiale.

In assenza della dichiarazione allegata entro il termine indicato, ovvero in caso di dichiarazioni di indisponibilità a svolgere l'attività didattica, la Facoltà sarà costretta a tirare fuori le scorte di soldi da sotto i divani della Biblioteca Universitaria e dovrà individuare modalità alternative di ricatto per la copertura degli insegnamenti, al fine di assicurare al Ministro Gelmini il nostro servizievole omaggio con l'avvio delle lezioni.

Inoltre, non vedo motivo di lamentarsi dato che le muffe dell’aula del Senato Accademico hanno peraltro confermato in data odierna gli impegni già assunti nella riunione del 20 luglio, e in particolare: l'organizzazione di una giornata di riflessione e discussione pubblica, dove se non date troppo nell’occhio possiamo lasciarvi anche parlare di come volete bene ai vostri professori, nei primi giorni dell'Anno Accademico, nelle diverse Facoltà e sedi. Se imparate a difendere i vostri miseri privilegi contro i precari e non vi lasciate tentare dalle sirene delle battaglie civili, vi lasciamo anche dire due parole sui temi della ricerca e dello status dei ricercatori universitari; alla fine, se sarete stati bravi, vedrete che, secondo il metodo della lotteria truccata, ci prendiamo l'impegno ad attribuire la massima priorità per qualche spicciolo da dedicare alla programmazione, uno qua e uno là, di posti da Associato, compatibilmente con i vincoli del bilancio 2011 (e intanto continuate ad aspettare e sperare).

Vi ringrazio fin d'ora per quanto siete fessi, per la comprensione e per il collaborazionismo, ops… volevo dire per la collaborazione che vorrete accordarmi e Vi saluto ridendo molto cordialmente.
IL PRESIDE


No ai tagli, no ai ricatti
Coordinamento Precari Scuola di Bologna


1 Corsivo nostro (ndr)

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