Estate, tempo di mazzate per i precari della scuola.
In attesa del fantomatico concorso, nel pieno degli
esami-beffa per l'accesso al TFA, arriva l'ennesimo colpo basso dal governo. Il
D.L. 6 luglio 2012 n.95 (il famigerato decreto di Spending Review,
in corso di approvazione alle camere) prevede “che
le ferie, i riposi e i permessi spettanti al personale siano obbligatoriamente
fruiti e non diano luogo in alcun caso alla corresponsione di trattamenti
economici sostitutivi. Detto disposto si applica anche al personale scolastico,
sia con contratto a tempo indeterminato che determinato”(art.5 comm.8).
Come noto, un anno di servizio dà diritto a circa una mensilità di ferie di cui
il personale scolastico di ruolo e precario al 31 agosto fruisce nei mesi di
luglio e agosto. Ai supplenti temporanei e fino al termine delle attività
didattiche (30 giugno), i giorni di ferie vengono retribuiti in quanto non
fruibili nei mesi estivi per termine di contratto. Se il DL passerà così com'è
(emendamenti correttivi in questo senso sono stati bocciati dal governo), gran
parte dei precari della scuola si troverà senza ferie fruite né tantomeno
pagate. E il Ministero dell'Economia ha provveduto a bloccare i pagamenti,
nell'ipotesi che questo provvedimento sia approvato retroattivamente, dunque
già per i contratti 2011/2012.
Alcune considerazioni:
1- ILLEGITTIMITA'. Questa norma si scontra non
solo con quanto stabilito nel Contratto Nazionale (art. 19 comma 2 "le
ferie del personale assunto a tempo determinato sono proporzionali al servizio
prestato. Qualora la durata del rapporto di lavoro a tempo determinato sia tale
da non consentire la fruizione delle ferie maturate, le stesse saranno liquidate
al termine dell´anno scolastico e comunque dell´ultimo contratto stipulato nel
corso dell´anno scolastico”), ma anche e soprattutto nella Costituzione
italiana che all'art.36 recita: “Il lavoratore ha diritto al riposo
settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.”
2- INIQUITA' Il provvedimento è uno dei tanti
della Spending Review che tocca pesantemente la scuola pubblica (ricordiamo
anche quelli su docenti inidonei, docenti in esubero, tecnici di laboratorio,
accorpamenti di istituti etc.) e, nell'ambito del personale scolastico, ancora una volta va a colpire economicamente
la fascia più debole e meno tutelata dal mondo sindacale: i supplenti
temporanei e al 30 giugno.
3- NON COLLABORAZIONE Quello che ci dobbiamo
aspettare è che le istituzioni scolastiche, per evitare probabili risvolti
legali, “spingano” i precari a fruire dei 30 giorni di ferie tra Natale, Pasqua
e la seconda metà di giugno (per chi non ha esami): ricordiamo che il CCNN dice
anche che “la fruizione delle ferie nei periodi di sospensione delle lezioni
nel corso dell´anno scolastico non è obbligatoria”e che si può quindi non
collaborare allo scempio.
4- OPPOSIZIONE Se si è arrivati a questo punto
è perché la gran parte del personale scolastico, a cominciare dai precari, ha
subito a testa bassa senza mai opporsi davanti ad una progressiva perdita di
diritti. E altri provvedimenti ammazza-precari, dal concorso al DDL Aprea, sono
al vaglio del Governo. Invitiamo tutti quindi a contattarci e a costruire
insieme le prossime iniziative di lotta per il prossimo settembre.
Coordinamento Precari Scuola Bologna
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