lunedì 13 maggio 2013

Cosa non si fa per l'Invalsi

Da Il Manifesto del 12/05/2012

Cosa non si fa per l'Invalsi

Sono una studentessa che frequenta uno storico liceo classico romano. Si stanno avvicinando le famigerate prove invalsi e con i miei compagni stiamo cercando di capire come ci si debba comportare: partecipare alla valutazione, consegnare in bianco, cancellare i codici, non presentarsi a scuola. Il clima dell'istituto oscilla tra il terrorismo psicologico e il menefreghismo, dopo che l'anno scorso buona parte degli studenti aveva deciso di non svolgere la prova e consegnarci l foglio in bianco. Vorrei però rendere noto un fatto che è successo in questi giorni. Una docente di Latino e Italiano è entrata in un V ginnasio e, nell'ordine, ha detto: che userà la prova Invalsi come compito in classe affermando che anche altri professori nella scuola lo faranno e ha dunque invitato gli alunni ad apporre nome cognome a matita sul foglio (sappiamo che le prove devono invece essere anonime e contraddistinte solo da un codice) in modo che lei possa riconoscerli e valutarli; ha in più aggiunto che la prova “deve” andare bene e quindi, data la sua assenza durante il test, e la sua impossibilità ad aiutarli direttamente, ha suggerito di utilizzare “tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione” (facendo intuire che sono inclusi anche mezzi informatici). Ha inoltre detto che seguendo questi consigli gli studenti avranno un 8 assicurato, ma in caso di assenza si ritroveranno un 2 come valutazione. Invece di spiegare cos'è e a che cosa serve l'Invalsi, la docente ha confuso ancora di più questi studenti e, al contrario, ha reso esplicito che l'uso di scorciatoie e di mezzi ingiusti siano consentiti ed avallati nel nostro paese per raggiungere piccoli vantaggi. Davvero non capisco quale sia lo scopo della professoressa. Questa, non solo ha spinto a fare una cosa illegale (apporre il nome sul test che dovrebbe essere anonimo) ma anche immorale, cioè copiare. Tutto questo minacciando con una grave insufficienza, facendo leva sulla paura. Ciò mi offende. Noi studenti non siamo solo una massa di individui senza principi il cui unico obiettivo è ottenere, anche imbrogliando, dei buoni voti scolastici; così come la maggioranza dei professori crede ancora nella scuola come luogo nel quale trasmettere il valore del senso critico, delle regole condivise, della lealtà, della libertà e responsabilità. Il tema delle prove Invalsi poi, che ogni anno suscita grande conflitto nelle istituzioni educative, sarebbe potuto essere posto in maniera più produttiva magari cercando insieme di capirne l'utilità o la dannosità oppure svolgendo esercitazioni per prepararsi. Cosa ne pensate?

Lettera firmata
da lettere@ilmanifesto.it

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