giovedì 5 ottobre 2017

Cosa dicono della scuola i giornali?

Torna Fuori Ruolo: Prima puntata dell'anno scolastico 2017-2018
Cosa dicono della scuola i giornali? 

Prima puntata di Fuori Ruolo, la voce del Coordinamento Precari/e della scuola di Bologna, che lancia un nuovo anno di trasmissioni sul precariato dei docenti italiani, sullo stato di salute (sempre un po' precario, proprio come i suoi insegnanti) del nostro sistema di istruzione, ma anche sulla scuola che immaginiamo e in cui ci piacerebbe lavorare!

Introduciamo il nuovo anno di trasmissioni facendo un po' il punto di quanto si è detto sulla stampa della scuola durante l'estate e per il nuovo inizio dell'anno scolastico, sfogliando quindi i tanti articoli che abbiamo recuperato. 
Innanzitutto il punto sulla situazione bolognese: caos “supplentite” nelle scuole, come ogni anno, problemi nelle convocazioni dei docenti di II e III fascia, ma soprattutto “questione gender”. 
Il 27 settembre la nostra città è stata toccata dalla visita dal cosiddetto “Bus delle libertà” organizzato dalla rete di famiglie integraliste cattoliche le cui propaggini locali in quest'estate avevano bollato alla presenza di rappresentanti della destra locale le scuole con un bollino che ne stabilisse l'affidabilità in ambito di educazione di genere: bollino verde per scuole che non praticano attività di educazione alla sessualità, al rispetto delle differenze.., giallo per scuole ritenute “ambigue”, rosso naturalmente per chi pratica un'educazione laica e plurale. 
In tanti e tante si sono presentati/e in piazza con un bel bollino rosso! Naturalmente ne riparleremo..
Qui il comunicato dei Cobas e della Rete stop integralisti cattolici e neofascisti: 


Passiamo poi ad uno sguardo nazionale sulla scuola. Punto di partenza è la “lunga estate della Ministra Fedeli”: la responsabile del MIUR quest'estate era evidentemente in vena di chiacchiere e più frequente del solito è stata la sua presenza sui media. Evidentemente Valeria Fedeli, che parla di sé come una «Ministra che non improvvisa», ha iniziato la campagna elettorale perché si è lasciata andare a dichiarazioni e ha lanciato progetti che hanno poco fondamento didattico ma hanno un sapore molto demagogico: obbligo scolastico ai 18 anni; allargamento della sperimentazione del liceo breve, quindi liceo a quattro anni; uso smartphone in classe.
Vi proponiamo la lettura del numero del settimanale “Left” del 9 settembre 2017: 

In particolare ci siamo concentrati sulla questione del Liceo breve di quattro anni, dibattito che se viene ammantato di un valore didattico ha come solo fine quello di ridurre la spesa in fatto di insegnanti e manutenzione delle strutture. 
Una bella risposta a questa scellerata proposta l'abbiamo trovato nell'articolo di Elisabetta Amalfitano Se la scuola insegue il mercato, sempre tratto dal numero di “Left”, ma anche in  La scuola nelle mani dei barbaridi Alberto Asor Rosa su “La Repubblica” dello scorso 26 agosto. 

Partendo dalla questione Liceo breve Asor Rosa allarga il dibattito in maniera sensata: «non togliamo un anno, aggiungiamo un secolo», sottolinea l'intellettuale puntando il dito su una grave assenza del Novecento dai nostri programmi di scuola superiore. 
Per entrare in questa discussione, che è stata una delle più vivace nel dibattito estivo sulla scuola, vi suggeriamo anche lo speciale di “Robinson” del 10 luglio dedicato ai romanzi da leggere durante le vacanze: insegnanti e maestre propongono i percorsi di lettura che hanno affrontato realmente in classe, offrendo proposte e raccontando le impressioni suscitate nelle classi dai romanzi.http://www.repubblica.it/cultura/2017/07/10/news/robinson_romanzi_ex_cattedra-170427777/

Per ricostruire però il reale lo stato di salute del sistema scuola in cui si sviluppa questo dibattito, due begli articoli che sono usciti sempre in settembre: 
Il sempre puntuale Roberto Ciccarelli su “Il Manifesto” del 12 settembre cura l'approfondimento Banchi vecchi https://ilmanifesto.it/otto-milioni-di-studenti-tornano-tra-i-banchi-di-una-scuola-di-classe/

Chiudiamo questa prima puntata facendoci due risate immaginando l'inizio dell'anno scolastico dell'insegnante-scrittore Alessandro D'Avenia che riesce a regalarci sempre immagini molto alte del lavoro scolastico. Per capire il tono con cui abbiamo parlato della sua retorica, vi suggeriamo intanto di concentrarvi sul titolo: http://www.corriere.it/moda/news/17_giugno_01/alessandro-d-avenia-il-celibato-scelta-volte-fare-l-amore-dare-carezza-d71025f8-46e3-11e7-b9f8-52348dc803b5.shtml

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