giovedì 5 luglio 2018

Report dell’ incontro con la dirigente dell’USP di Modena Silvia Menabue del 5/7/2018


Convocazioni unitarie per l’a.s. 2018/19.
Non dare nulla per scontato e pensare tutto come migliorabile.
Report dell’ incontro con la dirigente dell’USP di Modena Silvia Menabue e considerazioni in merito.
Giovedì 5 luglio abbiamo incontrato la dirigente dell’USP di Modena Silvia Menabue e la funzionaria Maria Teresa Figliomeni, che si occupa della questione delle convocazioni da Graduatorie d’Istituto.
Hanno ribadito la volontà di riproporre la modalità del ‘tavolone unico’ per il prossimo anno scolastico, sostenendone la bontà e affermando di aver combattuto contro certe resistenze e contro il tempo per adottarlo come strumento di convocazione.
Abbiamo consegnato loro il nostro comunicato che metteva in luce i punti critici rilevati lo scorso anno e conteneva delle proposte migliorative in base alla nostra esperienza di docenti precari/ie.
Rispetto alle criticità sollevate hanno affermato di condividere la nostra linea e che l’esigenza nonché la volontà di seguire il cronogramma dato e di far iniziare l’anno scolastico in tempo sono stati i fattori che hanno prodotto le falle rilevate.
In particolare:
1. Il mancato avviso via mail alle e agli aspiranti docenti è stato causato da un problema a livello centrale: il blocco del sistema ‘Vivifacile’, che dovrebbe “migliorare l’efficienza operativa interna delle amministrazioni” e il cui mancato funzionamento, invece, ha avuto come conseguenza che molte/i aspiranti docenti non venissero a conoscenza delle convocazioni. La funzionaria nostra interlocutrice ha affermato che, se gli stessi problemi dovessero ripresentarsi a settembre 2018, la volontà è quella di far saltare tutto il meccanismo.
2. Hanno accettato la proposta di mettere a disposizione, prima delle convocazioni sul sito dell’USP e durante le stesse mediante proiezione o affissione in bacheche, una lista completa di tutte le cattedre e gli spezzoni orari disponibili fino al momento della pubblicazione.
3. Alla richiesta di convocare tutta la III fascia hanno opposto problemi di gestione dei grandi numeri; problemi che sarebbero però risolvibili avendo il tempo necessario per convocare a spezzoni le graduatorie.
4. Alla richiesta di utilizzare anche per i posti su sostegno la convocazione unitaria, hanno risposto che essa risulta difficilmente praticabile perché trattasi di graduatorie incrociate e divise per ambiti; tuttavia, anche per questo punto, la soluzione risiede nella messa a punto di un applicativo informatico dedicato, che necessita soltanto di una volontà politica che spinga in questa direzione.
5. Come per il sostegno, anche la convocazione unitaria per Infanzia e Primaria risulta difficilmente praticabile per la mancanza di un applicativo informatico che riesca a gestire docenti iscritti alle graduatori d’istituto con o senza riserva.
6. Alla nostra richiesta che sia l’USP a prendere totalmente in carico la questione, ci è stato garantito che l’impegno profuso lo scorso anno e quello messo in campo per il prossimo è stato massimo e che, se le convocazioni a Modena si sono svolte e si sono svolte in tempo per fare iniziare l’anno quasi in regola, lo si deve alla volontà della Dirigenza dell’USP provinciale che ha dovuto affrontare la resistenza di più soggetti - alcuni ambiti territoriali e Dirigenti scolastici; quei sindacati con cui si è seduta ai tavoli – e degli ostacoli concreti - la mole di lavoro chi gli Uffici devono affrontare ogni estate e che l’anno scorso è stata particolarmente gravosa; la mancanza di una formalizzazione di tale modalità che lascia agli USP la responsabilità di svolgere operazioni che non sono di loro competenza, dal punto di vista legislativo.
Ribadiamo che le convocazioni unitarie ci sembrano lo strumento più giusto per l’assegnazione delle supplenze e che esse rendono dignità e diritti in questa occasione ai/alle docenti, ma anche alle classi e alle scuole in toto.
Quali le nostri considerazioni?
• E’ ancora più chiaro, dopo tale incontro, quanto la scelta di utilizzare il metodo delle convocazioni unitarie sia frutto di una volontà politica che necessita di essere formalizzata per diventare prassi generale e sottrarsi alla discrezionalità degli uffici e dei soggetti in ballo. Bisogna chiedere agli Uffici Scolastici Regionali di assumersi delle responsabilità a livello formale, che permettano agli Uffici territoriali di lavorare liberamente e nel migliore dei modi, e al Ministero di intervenire affinché tale prassi diventi quella ufficiale.
• Ancora una volta, ci scontriamo con una burocrazia che trova nell’informatizzazione (non adeguata) un ostacolo (se non una giustificazione) invece che un aiuto. Parallelamente siamo bombardati da una propaganda centrale e periferica che inneggia all’onnipotenza del digitale e che bacchetta chi vede in esso un possibile aiuto e strumento a disposizione più che una soluzione a tutti i mali della scuola. Prima di imporci l’utilizzo dei cellulari in classe perché strumento didattico imprescindibile, ci si potrebbe concentrare sull’implementazione degli strumenti informatici che servono all’amministrazione per gestire al meglio situazioni come la suddetta.
• Una gestione corretta e adeguata nei tempi delle operazioni relative alle convocazioni non può prescindere dall’affrontare un problema fondamentale: l’adeguamento dell’organico del personale amministrativo che negli anni è diventato sempre più precario e sottonumerario, rivelandosi una categoria ancora più bistrattata rispetto a quella docente.
• Lampante infine la constatazione che la gestione delle convocazioni risulta tanto difficoltosa per una questione alla base: l’elevatissimo numero di precari/ie derivante dal mancato adeguamento dell’ organico di diritto al reale fabbisogno dell’istituzione scuola.
Che fare?
Impegnarsi in prima persona per far valere i propri diritti, che passano anche dalla gestione di questi momenti importanti come l’assegnazione delle supplenze, è fondamentale per evitare che sulle nostre spalle si giochino interessi che nulla hanno a che fare con le nostre esistenze e per opporsi a visioni che non sono frutto di esperienze dirette della scuola e della vita precaria.
Bisogna continuare a monitorare la questione e non delegare ad altri ciò che ci riguarda. Bisogna soprattutto esserci, in carne ed ossa e non solo dietro a uno schermo.
Coordinamento Precari/ie Scuola Modena

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