3 luglio 2025

Una riflessione sul D.M. 32/2025 riguardo la cosiddetta "continuità" per lə insegnanti di sostegno


Ma quale “continuità”?!


Il Decreto Ministeriale 32 del 26 febbraio 2025 (noto come “decreto continuità”), con la Nota Ministeriale del 7 maggio 2025, introduce la procedura per confermare l’anno scolastico 2025-2026 l'insegnante di sostegno che ha avuto un contratto a tempo determinato (fino al 31/08 o al 30/06, anche su spezzone orario) nell’anno scolastico 2024-2025. Ecco i passaggi principali della procedura:

  • entro il 31 maggio 2025 la dirigenza scolastica doveva acquisire l’eventuale richiesta di continuità da parte della famiglia dellə studente con disabilità;

  • entro il 15 giugno, la dirigenza doveva valutare la sussistenza delle condizioni per la conferma dell’insegnante e comunicare l’esito della valutazione all’insegnante, alla famiglia e all’Ufficio territorialmente competente;

  • l’insegnante doveva poi esprimere la volontà della riconferma;

  • dopo aver concluso le operazioni per il personale già in ruolo, valutata la disponibilità per l’anno scolastico 2025-2026 del posto che spetterebbe all’insegnante, l’Ufficio competente provvede alla conferma del docente con precedenza assoluta rispetto alle operazioni informatizzate di individuazione dei destinatari delle supplenze da GPS;

  • l’Ufficio pubblica l'esito della conferma, che è disposta improrogabilmente entro il 31/08/25;

  • l’insegnante confermatə non può partecipare alle successive nomine da GPS.


Stando alle parole del Ministero, la procedura avrebbe lo scopo di “[...] assicurare la continuità educativa e didattica nelle classi ove sono presenti alunni e studenti con disabilità, al fine di garantire i diritti degli studenti con disabilità e favorire la serenità della relazione educativa tra studenti con disabilità e docenti” (NM del 07/05/25). Stimolatə da queste parole e dai racconti delle esperienze “precarie” delle e degli insegnanti di sostegno che frequentano il nostro Coordinamento, abbiamo scattato una fotografia sulla situazione dei contratti nella provincia di Bologna.  Lo abbiamo fatto analizzando i dati diffusi dall’Ufficio Scolastico Provinciale e le considerazioni dellə insegnanti. Il quadro che emerge mostra come il “decreto continuità” 

  • aggravi la già marcata precarietà dellə insegnanti di sostegno;

  • trasformi il lavoro di insegnante in un impiego “stagionale”;

  • tenti di introdurre la “chiamata diretta” da parte delle dirigenze;

  • renda più difficile l’esercizio della libertà di insegnamento,  a causa delle valutazioni vincolanti di dirigenza e famiglia per la conferma dell’insegnante;

  • nasca da un’ottica superata dell’inclusione scolastica e del conseguente ruolo dell’insegnante di sostegno nella classe.


Sostegno precario

Con il finto obiettivo di favorire la stabilità educativa, il “decreto continuità” aggrava la già marcata precarietà dellə insegnanti di sostegno. E la sola “continuità” risiede nella sua linea, volta al risparmio economico a discapito della tutela e della dignità delle persone che costituiscono la comunità scolastica: studenti, insegnanti e famiglie. Ciò è evidente analizzando i dati per la provincia di Bologna, che mostrano come il “sostegno” sia la classe di concorso più “precaria” di tutte, indipendentemente dal grado scolastico.


Il grafico sottostante mostra la ripartizione fra contratti a tempo indeterminato e determinato, al 30/06, per alcune classi di concorso (fra cui le più popolate) della scuola secondaria di primo e secondo grado.


Nella tabella qui sopra: numero di contratti a tempo indeterminato e al 30/06 per alcune classi di concorso della scuola secondaria, di primo e secondo grado, AS 24-25: il numero di contratti a tempo indeterminato  è stato preso pari all’organico dell’autonomia (organico di diritto e potenziamento) e, quindi, comprende anche alcuni contratti al 31/08; mentre per i contratti al 30/06 delle classi di concorso diverse dal sostegno è stato considerato il primo turno di nomine da GPS, comprendendo anche gli spezzoni (dati USP Bologna, vedi Riferimenti alla fine dell’articolo).


I posti a tempo indeterminato sono quelli dati in dotazione alla scuola dall’Ufficio competente, cioè quelli di cui si prevede ci sia bisogno per coprire le esigenze didattiche della scuola (l’organico di diritto, o organico dell’autonomia, considerando anche i posti di potenziamento). Quelli “precari”, cioè al 30/06, si aggiungono a quelli previsti per coprire le reali esigenze della scuola, cioè per raggiungere il contingente di insegnanti effettivamente necessario (l’organico effettivo). Nel sostegno, che è la classe di concorso con più insegnanti (circa 1500 nella scuola secondaria), i contratti al 30/06 sono paragonabili, in numero, a quelli a tempo indeterminato. Per questo, il sostegno è, fra tutte, la classe di concorso più precaria. E i posti previsti dal Ministero, sono poco più della metà di quelli effettivamente necessari per garantire lo svolgimento delle attività didattiche nelle scuole.


La situazione è analizzata in dettaglio nella tabella che segue, in cui sono riportati, per ogni ordine e grado, il numero di contratti precari (fino al 30 giugno) e a tempo indeterminato per il sostegno nella provincia di Bologna.



tempo determinato (al 30/06)

tempo indeterminato

totale grado

percentuale

Infanzia

139

99

238

58%

Primaria

677

562

1239

54%

Sec. I grado

297

404

701

42%

Sec. II grado

340

498

838

40%

TOTALE

1314

1563

2877

45%

Numero di contratti a tempo indeterminato e al 30/06 per il sostegno nei differenti gradi scolastici per l’anno scolastico 2024-2025 (dati derivati dalle pubblicazioni dell’USP di Bologna, vedi Riferimenti alla fine dell’articolo)

Come già evidenziato in precedenza, quasi il 50% delle cattedre di sostegno sono precarie.  Nella provincia di Bologna, quindi, il “decreto continuità” ha riguardato probabilmente  più di 1300 insegnanti, che rappresentano il 45% del totale degli insegnanti di sostegno su ogni ordine e grado. Inoltre, la percentuale supera il 50% alla primaria e all’infanzia, gradi in cui la stabilità didattica sarebbe particolarmente importante. 


E’ chiaro, perciò, che la vera continuità educativa si otterrebbe finanziando i posti a tempo indeterminato di cui effettivamente la scuola ha bisogno. Senza speculare sui diritti e sulla dignità dellə insegnanti, dellə studenti e delle famiglie. Ed è evidente che tale non è l’intento di questo governo, come non lo è stato di quelli passati.    


“Insegnare” è un lavoro “stagionale”

Il “decreto continuità” non conviene allə insegnanti, allə studenti e alle famiglie, ma conviene al governo. Perché “confermare” è meglio di stabilizzare, in quanto si risparmiano i due mesi di stipendio di chi viene licenziato al 30 giugno pur sapendo che sarà riassuntə per necessità  a settembre, con un altro contratto a tempo determinato. Insegnare diventa perciò un lavoro “stagionale”. E lo Stato è il datore che non paga lə dipendente quando non gli serve. Due mesi di mancato stipendio per 1300 insegnanti comportano un risparmio per lo Stato di più di 2 milioni di euro. Tutto è lecito per tagliare la spesa pubblica? 


Ci troviamo da tempo di fronte a un disincentivo economico dell’istruzione statale e, in generale, del welfare pubblico, con la novità dei tagli alla spesa pubblica finalizzati alle scellerate politiche belliciste che ci saranno imposte. Inoltre, al disincentivo economico si affianca quello determinato dai sistemi di reclutamento variabili e farraginosi, che non incoraggiano a cercare lavoro nella scuola pubblica. 



Pericolo “chiamata diretta” 

Dal punto di vista politico, questo decreto crea un precedente pericoloso nel sistema di reclutamento del personale docente: la “chiamata diretta”, già evocata in un articolo della legge 107 del 2015 (detta “della Buona Scuola”), poi fortunatamente emendato. I motivi di contrarietà nei riguardi di una prassi del genere spaziano su più fronti: quello della trasparenza, innanzitutto, in uno dei pochi sistemi di reclutamento ancora in vigore che prevede graduatorie a scorrimento e, di conseguenza, è immune alla creazione di sacche di favore o clientelismi di sorta (anche di carattere mafioso). Inoltre, nel caso della chiamata diretta si farebbe un ulteriore passo verso l’aziendalizzazione della scuola, attribuendo alle dirigenze scolastiche la facoltà di scegliere il “proprio” personale.


Il ruolo delle famiglie 

Il ruolo delle famiglie è fondamentale nella comunità didattica, ma non può manifestarsi nel modo previsto dal “decreto continuità”. Per essere confermatə, infatti,  l’insegnante deve andare bene alla famiglia dellə studente, che può fare o meno richiesta. Il rischio è quello di creare l’idea dell’insegnante su misura. Mentre la qualità del percorso educativo dipende dalla possibilità dell’insegnante di compiere, in serenità, le scelte che ritiene più opportune e che, a volte, possono non essere condivise dai genitori dellə studente. Crediamo che la maggior parte delle famiglie sia sensibile a questo tema e che percepisca il disagio che noi percepiamo quando viene chiesto di esprimere un parere determinante per il futuro di unə insegnante.


Un approccio superato 

E’ superata l’idea che l’insegnante di sostegno sia a supporto esclusivo dell’alunno con disabilità, ma da qui deriva la scelta del decreto di vincolare la conferma al parere della famiglia dellə studente. Sappiamo, invece, che l’insegnante di sostegno ha il compito di supportare tutta la classe nella creazione di un ambiente che favorisca l’apprendimento di tuttə e, quindi, anche dellə studente con disabilità. 


Divide et impera

Non è una novità che l’effetto principale delle riforme dei sistemi di reclutamento sia l’aumento della divisione all’interno del personale precario. E il “decreto continuità” si colloca in questo solco, innescando conflitti tra lə docenti di sostegno che "beneficeranno" della conferma e coloro che, pur abilitati e occupando posizioni avanzate nelle graduatorie, rimarranno senza lavoro a causa della riduzione dei posti disponibili. Lavoriamo, in tal senso, per uno spirito collettivo, che porti anche a disertare da questi meccanismi, che sembrano favorire qualcunə ma vanno a discapito di moltə, oltre che della scuola.  Lavoriamo nella consapevolezza che la precarietà è una scelta politica e per rivendicare la vera stabilizzazione dei posti di sostegno che, come abbiamo mostrato, ci sono e sono necessari. Per la qualità e la dignità della scuola e della didattica, nell’interesse di tutta la comunità educativa.


Note finali

La nostra indagine ha voluto sottolineare la sproporzione tra posti precari e a tempo indeterminato che caratterizza il sostegno nella provincia di Bologna, per evidenziare i falsi presupposti del “decreto continuità”. Nel condurla, abbiamo adottato alcune approssimazioni, come considerare come posti a tempo indeterminato quelli dell’organico dell’autonomia e come posti “precari” quelli presi dalle disponibilità di fine agosto e coperti con supplenze al 30/06 nel primo turno di nomine dalle GPS. Tuttavia, queste approssimazione non modificano le evidenze generali, che sono chiare al di là di piccole variazioni dei numeri esaminati, che in ogni caso sottostimano la gravità della situazione, in quanto trascurano le nomine da graduatorie di istituto anche su supplenze brevi. L’auspicio è che indagini analoghe possano essere condotte anche in altre provincie, per avere una visione d’insieme e unire le forze di mobilitazione provenienti da territori differenti.


Coordinamento Precariə Scuola Bologna   


Riferimenti

Decreto Ministeriale n. 32 del 26/02/25: https://www.mim.gov.it/documents/20182/8782792/m_pi.AOOGABMI.Registro+Decreti%28R%29.0000032.26-02-2025.pdf/4d41af57-31b6-bbc1-d0c6-e08db556df35?version=1.0&t=1741361800191


Nota Ministeriale del 07/05/25: https://www.mim.gov.it/documents/20182/8783370/Nota+Prot.+n.+105914+del+7+maggio+2025.pdf/d3b98781-9fa1-ccaf-b5bc-16b2878cf7f2?version=1.0&t=1746690031142


Dotazione organica docenti di ogni ordine e grado AS 24-25 provincia di Bologna:https://bo.istruzioneer.gov.it/wp-content/uploads/sites/3/2024/04/POSTI_SOSTEGNO_DOTAZIONEORGANICA_2024_25.pdf


Quadro disponibilità ogni ordine e grado per nomine docenti a TD da GPS AS 24-25 provincia di Bologna: https://bo.istruzioneer.gov.it/2024/09/05/quadro-disponibilita-ogni-ordine-e-grado-per-nomine-docenti-a-td-da-gps/





8 dicembre 2024

Presentazione del libro "Gli automotivati" di Paolo La Valle - 16 dicembre 2024

Lunedi 16 dicembre alle 18:00 presso Circolo Guernelli, Via Antonio Gandusio 6 a Bologna, co-organizziamo con i Cobas Scuola Bologna la presentazione del libro Gli automotivati – La love story tra scuola e motori (edizioni Alegre – collana Quinto Tipo, 2024) scritto da Paolo La Valle

L’evento sarà seguito da un aperitivo al bar del Guernelli per fare conoscenza e discutere di come ci organizziamo come Coordinamento Precariə Scuola Bologna.

“Gli automotivati” racconta una realtà intrinseca alla cultura italiana e, in particolare, alla regione Emilia-Romagna, dove la passione per i motori è profondamente radicata. L’autore Paolo La Valle, un insegnante trasferitosi a Bologna, esplora attraverso gli occhi di un professore di un istituto tecnico-professionale come la cultura dell’automotive non solo permea la società, ma influenza anche il sistema educativo.



26 novembre 2024

Condanniamo le parole di Valditara alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin


Come Coordinamento Precariə Scuola Bologna condanniamo fermamente l'intervento del 
Ministro
dell'Istruzione Valditara durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin.

Invece di affrontare problemi sociali sistemici e reali come un patriarcato ancora troppo tollerato e
legittimato, il Ministro preferisce distogliere l'attenzione dalla necessaria e fondamentale lotta
transfemminista per fomentare di nuovo l'odio verso l'immigrato. Non ci si poteva aspettare altrimenti
da uno degli esponenti dell'attuale governo a spinta reazionaria che sembra pensare alle donne solo
per la crescita demografica. 

Come precariə della scuola siamo sinceramente preoccupatə quando chi governa l'amministrazione dell'istruzione pubblica afferma che "il patriarcato è finito". Piuttosto ci teniamo a ricordare al Ministro che sarebbe necessario attuare modelli per l'educazione all'affettività e alla sessualità nella scuola per combattare le disuguaglianze di genere.

Noi non vogliamo la stessa scuola di Valditara ma vogliamo una scuola che attui ogni giorno i principi
fondamentali della nostra Costituzione, come l'articolo 3 che invitiamo il Ministro a rileggere con
attenzione:

Art 3 : "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Noi immaginiamo ogni giorno una scuola che lotta contro tutte le disuguaglianze economiche,
sociali e di genere. 

Noi immaginiamo ogni giorno una scuola che cerca di essere migliore del mondo
che c'è fuori.


13 ottobre 2024

Un'altra scuola è possibile: manifestazione di sabato 12 ottobre a Roma [FOTO]

Sabato 12 ottobre siamo statə a Roma alla manifestazione unitaria organizzata grazie al prezioso lavoro del Movimento ESP: Educazione Senza Prezzo insieme a sindacati di base e altri gruppi di precariə da tutta Italia per portare in piazza la nostra idea di scuola pubblica: diciamo basta a una scuola strutturalmente precaria e diseguale per docenti, personale ATA, famiglie e studenti; noi immaginiamo una scuola che le disuguaglianze le combatte e aiuta a eliminarle.

Come recitava lo striscione principale del corteo, un'altra scuola è possibile: se siamo unitə è davvero possibile, in piazza sabato lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo nei prossimi mesi insieme a tutte le realtà che hanno partecipato.











10 ottobre 2024

Un'altra scuola è possibile: trasmissione web-radio con Movimento ESP

Mercoledì 9 ottobre abbiamo partecipato alla trasmissione web-radio del Movimento ESP in avvicinamento alla manifestazione di sabato 12 ottobre.

Qui trovate tutta la puntata: dura circa mezz'ora, il nostro intervento è il primo.