martedì 15 maggio 2012

Grande Quiz InFalsi. Seconda somministrazione


Il Coordinamento dei precari della scuola di Bologna è lieto di annunciare che Mercoledì 16 maggio 2012, in concomitanza con il quarto giorno di quizzone Invalsi nelle scuole del Regno, l’INFALSI - nuovissimo istituto di falsificazione del sistema scolastico nazionale, ente raffinatissimo di ricerca docimologica di strada - proseguirà nel suo parallelo lavoro di monitoraggio sul sistema istruzione.

Dopo il successo del 10 maggio ( http://giudallacattedra-bologna.blogautore.repubblica.it/ ), anche la seconda gioiosissima somministrazione del test si svolgerà presso l’Ufficio scolastico provinciale di Bologna, in Via de’ Castagnoli 1, ma questa volta in sessione mattutina, a partire dalle ore 10.00.

Tutti siete invitati a questa sfrenata esibizione di crocette, pallini e quadrettini! Docenti, studenti, genitori, personale ata, personale in esubero, personale di bordo, presidi e presidiati, giornalisti, giornalai, disoccupati, troppoccupati, preoccupati… Venite tutti a vedere, venite tutti in strada, incontriamoci, conosciamoci, quizziamo un poco insieme.

Grande Quiz InFalsi
Vincere è facile. Giocare è obbligatorio!

Mercoledì 16 maggio 2012,
presso l’USP di Bologna, in Via de’ Castagnoli 1
ore 10


domenica 13 maggio 2012

Autodifesa rinviata!

Attenzione!
Avvisiamo che l'incontro del corso di Autodifesa previsto per martedì 15 maggio alle ore 15 in vicolo Bolognetti 10 (presso I.C. 16) è rinviato a data da destinarsi. Nella speranza di recuperare la giornata al più presto, invitiamo a diffondere la notizia.

Il binario morto della scuola italiana


Studiano, sono una bella classe terza, probabilmente saranno promossi, ma sono solo 13: il Provveditorato nega fin d'ora la continuazione del loro percorso di studi

Mercoledì 9 maggio 2012, alle ore 10.40, è accaduto, all’IIS Fantini di Vergato, un fatto inquietante.
La classe III Grafica si stava preparando, insieme alla prof.ssa di storia dell’arte, all’esame di qualifica che si terrà tra 10 giorni quando, la dirigente, è entrata in aula con un plico di lettere. «Dovete darle ai vostri genitori, c’è scritto che, a causa del numero esiguo, in questa scuola non verrà concessa dal provveditorato la IV. Dovrete quindi iscrivervi in un altro istituto o...» Marika inizia a piangere. Linda trattiene l’emozione. Debora si arrabbia e chiede spiegazioni. La preside chiarisce che non c’è alcuna possibilità, i numeri parlano chiaro. Debora ribatte che loro non sono numeri, sono persone. Viene organizzata un’assemblea di classe straordinaria e, insieme ai rappresentanti d’Istituto, viene scritta una lettera al provveditore di Bologna Martinez. Ancora una volta si chiede perché, qual è la ragione che impedirà loro di avere il futuro che vorrebbero. Poi, insieme ai genitori, il pomeriggio del giorno successivo, gli studenti si recano in Provveditorato, ma la risposta, anche se più elusiva, è la stessa: non ci sono i numeri. Bizzarro, mi pareva di aver letto nella Costituzione che «la scuola è aperta a tutti» (Art. 34)…
Purtroppo la situazione della Scuola Pubblica è tale che, in città, nessuno si stupisce. Il DPR 81/2009 parla chiaro: non si possono costituire classi con un numero medio inferiore a 22, quindi, ci dice il MIUR, essendo senza dubbio 13 una cifra più bassa di 22, la III grafica non ha il diritto di esistere e deve estinguersi. Non si tiene però conto che, di quei tredici, i più vivono in paesini circostanti i cui mezzi di trasporto non consentono di raggiungere Bologna, ovvero il luogo più vicino in cui è situato l’indirizzo scolastico omologo. Questo significa che, verosimilmente, 10 di loro abbandoneranno gli studi, studi che, a sentir sempre la Costituzione, dovrebbero essere un diritto. La volontà politica che il provveditorato manifesta con tale azione non è l’applicazione di un semplice atto burocratico, bensì l’eliminazione istituzionale di una classe perfettamente in corso, con tutto ciò che ne consegue. Ma l’articolo 3 non dice che «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese»? Imporre, a livello istituzionale, a dei ragazzi minorenni di abbandonare il proprio percorso scolastico non è forse impedirne il pieno sviluppo? Ma la Repubblica doveva rimuovere gli ostacoli o crearne?
In questi ultimi giorni si fa un gran parlare dell’importanza di diffondere nelle scuole la cultura della valutazione. Forse, invece, è il caso di diffondere, in primis al MIUR, il valore dell’istruzione. Il Paese, composto da persone e non da numeri, non può assolutamente permettersi di rinunciarvi. Quindi, vi e mi domando: dobbiamo accettare tutto nel silenzio anche questa volta? Tolleriamo che sopprimano una classe che vorrebbe semplicemente completare il proprio piano di studi? Possiamo permettere l'eliminazione burocratica del percorso scolastico di questi 13 ragazze e ragazzi?

Silvia Di Fresco


venerdì 11 maggio 2012

Il Grande Quiz InFalsi

Ieri, 10 maggio 2012, in concomitanza con il secondo giorno di quizzone Invalsi in tutte le scuole del Regno, di fronte agli uffici del Provveditorato agli Studi di Bologna si è tenuta la prima somministrazione del Grande Quiz InFalsi, indagine parallela sul sistema istruzione.

Per l'occasione, L’InFalsi, nuovissimo istituto di falsificazione del sistema scolastico nazionale, ente raffinatissimo di ricerca docimologica di strada nato per la diffusione del pensierino unico ai sensi di...tutto il resto, ha inviato uno dei suoi uomini di punta, il Chiarissimo Dottor Professor D’Ottone Bottone Del Pantalone.

L'illustre Somministratore, con l'impareggiabile disinvoltura e l'incorruttibile competenza che il Consiglio Supremo delle Autonomie gli riconoscono, ha innanzitutto messo in evidenza le incredibili opportunità di vincita che il Grande Quiz InFalsi offre a tutti i suoi concorrenti: al grido di "Vincere è facile! Giocare è obbligatorio!" , il Chiarissimo Bottone ha ricordato che ad ogni risposta esatta i concorrenti (e le loro scuole) avrebbero ricevuto un buono per la fornitura di materiale scolastico messo a disposizione dai supermercati Bonad e Doop! Non solo. "Ogni questionario Infalsi compilato -ha proseguito l'Esimio Pantalone- parteciperà all’estrazione di un fantastico premio in denaro che potrebbe cambiare per sempre la tua vita e quella di un precario! Infatti una parte degli introiti sarà devoluta alla gestione degli organici delle istituzioni scolastiche."

Subito dopo il Dottor D'ottone ha sapientemente illustrato le modalità di svolgimento della prova, sottolineando l'importanza di attenersi alle istruzioni per evitare che qualche deprecabile interpretazione personale potesse inficiarne i risultati. Poi ha vigilato attentamente affinchè tutto avvenisse secondo le procedure.

Alla fine, dopo aver ritirato e sigillato tutti fascisoli, il Professore Dottore ha lasciato Bologna tra gli applausi, non prima di dispensare un'ultima pillola della sua saggezza che raccogliamo come un monito: "Il Regno ha bisogno di Somministrazione. Dobbiamo impegnarci a diffondere la cultura della somministrazione e dei suoi obiettivi".Una grande giornata che speriamo possa ripetersi...presto!

lunedì 7 maggio 2012

Giovedì 10 MAGGIO ore 15,00 non mancare al primo appuntamento con INFALSI

 
         IL GRANDE QUIZ INFALSI!!
 
Non senza una punta di orgoglio, di aglio e di ernia, il Coordinamento precari scuola Bologna – quello là, sì, sempre quello – ha il piacere-piacere di annunciare-annunciare, uditeuditeudite, la nascita dell’INFALSI, nuofo nuofissimo istituto di falsificazione del sistema scolastico nazionale, ente raffinatissimo di ricerca docimologica di strada, praticamente una potenza di potenza che manco il CNR se la sogna. 
A partire dal prossimo giovedì 10 Maggio 2012, in concomitanza con il secondo giorno di quizzone Invalsi nelle scuole del Regno, l’INFALSI inizierà un suo parallelo lavoro di monitoraggio sul sistema istruzione. E visto che è dalla testa che inizia a puzzare il pesce, e che il pesce fa bene e che l’uomo avvisato è mezzo salvato, e poiché all’INFALSI di puzze, di avvisi e di uomini a metà se ne intendono assai-assai, la prima gioiosissima somministrazione del test si svolgerà presso l’Ufficio scolastico provinciale di Bologna, in Via de’ Castagnoli 1, a partire dalle ore 15.00, dopo i pasti per l’appunto, quando gli uffici ufficiano, il provveditore provvede e l’aperitivo è solo un miraggio del meriggio.
Tutti siete invitati a questa sfrenata esibizione di crocette, pallini e quadrettini!  Docenti, studenti, genitori, personale ata, personale in esubero, personale di bordo, presidi e  presidiati, giornalisti, giornalai, disoccupati, troppoccupati, preoccupati… Venite  tutti a vedere, venite tutti in strada, incontriamoci, conosciamoci, quizziamo un poco insieme. 
Un gruppo di somministratori precari di professione, sotto l’esperta guida senza patente dell’illustre chiarissimo Dottor Professor D’Ottone Bottone Del Pantalone, vi mostrerà come quando e perché una crocetta non è solo una crocetta, l’Italia va agli EUropei e le chiacchiere stanno a zerozero ... come la farina.


GIOVEDÌ 10 MAGGIO ORE 15,00
VIA DE’ CASTAGNOLI 1
C/O USP BOLOGNA

INVISIBILI ALL'INVALSI

ALUNNI DISABILI E DOCENTI DI SOSTEGNO:
INVISIBILI ALL'INVALSI

Siamo docenti specializzati di sostegno che da anni lavoriamo nella scuola pubblica italiana.
Abbiamo letto laNota sullo svolgimento delle prove Invalsi per gli alunni con bisogni educativi speciali” e non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio di fronte alla sospensione dei diritti di integrazione scolastica riconosciuti dalla legge 104/92 ai nostri alunni.

Dal 1971 la scuola e la società italiana hanno intrapreso un lungo percorso di trasformazione che ha portato alla chiusura delle scuole speciali e all'abolizione delle classi differenziate rendendo effettivo il principio costituzionale che “la scuola è aperta a tutti”. E se la scuola di una volta non riusciva a prendersi cura di ogni bambino, abbiamo cambiato la scuola, perché avere un compagno di classe disabile è importante per tutti: per lui, per i suoi amici e per la nostra società che impara dai loro figli che ognuno di noi ha esigenze e capacità speciali che non possono essere standardizzate.

Noi docenti di sostegno siamo consapevoli di essere un'anomalia nel panorama educativo europeo, un'anomalia incomprensibile all'Invalsi, perché siamo il segno tangibile di un modello di scuola e di società che ha scelto la strada dell'integrazione. Per la scuola italiana, infatti, “gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (L 104/92)”. Insomma siamo in tutto e per tutto insegnanti della classe.

Cosa pretende invece l'INVALSI?
  • Solo il Dirigente Scolastico potrà decidere se tenere in classe o meno l'alunno con “bisogni educativi speciali”
  • I compiti dei nostri studenti (compresi gli alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento) verranno segnalati e non rientreranno nelle valutazioni dell'Istituto perché “non standardizzabili”
  • In ogni caso il docente di sostegno dovrà uscire dalla classe.

L'INVALSI, con la somministrazione dei propri test a crocette, pretende di fotografare la scuola italiana in modo oggettivo. Peccato che la foto che ci restituisce ha tanti buchi.
Si, perché cancella i circa 200.000 alunni disabili che frequentano la scuola pubblica statale e con loro i docenti di sostegno specializzati che li accompagnano nel percorso educativo di ogni giorno, riportando l'immagine della scuola italiana indietro di almeno 40 anni!

Per questo, noi docenti di sostegno qualora venissero somministrate le prove:
  • non usciremo dalle classi di cui siamo contitolari
  • non allontaneremo l'alunno/a disabile dai suoi compagni di classe
  • non somministreremo al nostro alunno/a il Questionario dello studente e inviteremo i nostri colleghi della disciplina a fare lo stesso con l'intera classe.

Invitiamo tutte/i a stampare e diffondere questo appello!

No alla scuola standardizzata!
No alla scuola che divide!
No all'Invalsi!