giovedì 13 giugno 2013

Circolare USR EmiliaRomagna su ferie‏



Dopo l'incontro di giovedì scorso tra la Dott.sa Martinez e il Coordinamento Precari Scuola Bologna, ecco la circolare tanto attesa (a firma del Vice Direttore dell'USR):

Ricordiamo sempre e comunque di richiedere presso la vostra segreteria il conteggio del numero di giorni maturati, perché é ancora necessario stare in guardia.
Coordinamento Precari Scuola Bologna

giovedì 6 giugno 2013

USP Bologna: le ferie dell' as 2012/2013 vanno pagate

Oggi 06/06/2013 siamo stati ricevuti dalla Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Dott.ssa Martinez, per avere chiarezza in merito alle ferie maturate e non godute dei docenti precari.
Dall'incontro è emerso che per l'anno scolastico 2012/2013 le ferie maturate e non
godute continueranno ad essere monetizzate secondo le modalità degli
anni precedenti.

La Dirigente si è, inoltre, impegnata ad inviare una circolare a tutte le scuole della provincia per invitare tutti i dirigenti a rispettare la normativa vigente.
Noi auspichiamo che questo avvenga al più presto e nei termini emersi dalla discussione.

Sappiamo bene infatti che il nostro contratto all'art. 19 comma 2 prevede che non siamo obbligati a chiedere le ferie nei giorni di sospensione delle lezioni e che l'art. 1 comma 56 della Legge di stabilità (Legge 24 dicembre 2012, n. 228) prevede che le clausole contrattuali contrastanti con le disposizioni introdotte dai commi 54 e 55 del medesimo articolo, saranno disapplicate solo a partire dal 1° settembre 2013.

Nel frattempo, invitiamo tutti i colleghi a non firmare assegnazioni d'ufficio o richieste di ferie più o meno imposte in giorni di sospensione delle lezioni. Piuttosto consigliamo di chiedere alle segreterie di procedere al calcolo delle ferie maturate e di avviare le opportune procedure affinché le stesse siano monetizzate, come avvenuto fino allo scorso anno scolastico.

A presto per aggiornamenti sugli sviluppi

Coordinamento Precari Scuola Bologna

venerdì 31 maggio 2013

COMUNICATO SUL REFERENDUM

Carissimi,

possiamo ritenere di essere usciti dalla prova referendaria del 26 maggio a testa alta. Un quasi 29% di affluenza e 50 mila bolognesi che hanno scelto la scuola pubblica statale sono per noi un risultato confortante ed inaspettato.
Le difficoltà per chi ha voluto fortemente questo referendum (il Nuovo Comitato art.33, di cui anche noi siamo parte) sono state tante, l’ostruzionismo da parte dei poteri forti e della quasi totalità della stampa è stato continuo e serrato, soprattutto nell'ultimo periodo. E anche ora che l’esito è chiaro, si continua a sminuire, mistificare, svalutare quanto è accaduto.
E’ stata davvero un’impresa da Davide contro Golia, da Spartani alle Termopili, per dirla alla Wu Ming. Anche in questa situazione di totale squilibrio di forze, avremmo forse potuto raggiungere una soglia di partecipazione più alta, è vero, ma intanto abbiamo sollevato una questione scomoda quanto fondamentale, dandone risonanza a livello nazionale.
Per questo speriamo si riparta da qui, dall'esperienza di Bologna, dai 50 mila che con noi hanno sostenuto una scuola gratuita, laica, di tutti, come vuole la nostra Costituzione. Auspichiamo che a livello locale altre realtà si muovano in questo senso, ma soprattutto che prima o poi si arrivi ad un referendum nazionale che riporti al centro il tema della scuola statale come bene comune.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto da tutta Italia attraverso la rete, e in particolar modo, tutti i CPS che hanno organizzato iniziative di sostegno al referendum a livello locale.
COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA BOLOGNA

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Ricorda che a Bologna il 26 maggio... ABBIAMO VINTO!

lunedì 13 maggio 2013

Cosa non si fa per l'Invalsi

Da Il Manifesto del 12/05/2012

Cosa non si fa per l'Invalsi

Sono una studentessa che frequenta uno storico liceo classico romano. Si stanno avvicinando le famigerate prove invalsi e con i miei compagni stiamo cercando di capire come ci si debba comportare: partecipare alla valutazione, consegnare in bianco, cancellare i codici, non presentarsi a scuola. Il clima dell'istituto oscilla tra il terrorismo psicologico e il menefreghismo, dopo che l'anno scorso buona parte degli studenti aveva deciso di non svolgere la prova e consegnarci l foglio in bianco. Vorrei però rendere noto un fatto che è successo in questi giorni. Una docente di Latino e Italiano è entrata in un V ginnasio e, nell'ordine, ha detto: che userà la prova Invalsi come compito in classe affermando che anche altri professori nella scuola lo faranno e ha dunque invitato gli alunni ad apporre nome cognome a matita sul foglio (sappiamo che le prove devono invece essere anonime e contraddistinte solo da un codice) in modo che lei possa riconoscerli e valutarli; ha in più aggiunto che la prova “deve” andare bene e quindi, data la sua assenza durante il test, e la sua impossibilità ad aiutarli direttamente, ha suggerito di utilizzare “tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione” (facendo intuire che sono inclusi anche mezzi informatici). Ha inoltre detto che seguendo questi consigli gli studenti avranno un 8 assicurato, ma in caso di assenza si ritroveranno un 2 come valutazione. Invece di spiegare cos'è e a che cosa serve l'Invalsi, la docente ha confuso ancora di più questi studenti e, al contrario, ha reso esplicito che l'uso di scorciatoie e di mezzi ingiusti siano consentiti ed avallati nel nostro paese per raggiungere piccoli vantaggi. Davvero non capisco quale sia lo scopo della professoressa. Questa, non solo ha spinto a fare una cosa illegale (apporre il nome sul test che dovrebbe essere anonimo) ma anche immorale, cioè copiare. Tutto questo minacciando con una grave insufficienza, facendo leva sulla paura. Ciò mi offende. Noi studenti non siamo solo una massa di individui senza principi il cui unico obiettivo è ottenere, anche imbrogliando, dei buoni voti scolastici; così come la maggioranza dei professori crede ancora nella scuola come luogo nel quale trasmettere il valore del senso critico, delle regole condivise, della lealtà, della libertà e responsabilità. Il tema delle prove Invalsi poi, che ogni anno suscita grande conflitto nelle istituzioni educative, sarebbe potuto essere posto in maniera più produttiva magari cercando insieme di capirne l'utilità o la dannosità oppure svolgendo esercitazioni per prepararsi. Cosa ne pensate?

Lettera firmata
da lettere@ilmanifesto.it

sabato 11 maggio 2013

Iniziative No Invalsi - 14 e 16 maggio

 


Martedì 14 maggio ore 9:30
Presidio davanti  all' USP di Via de' Castagnoli 1.
Consegneremo al Provveditore l' Appello contro i protocolli Invalsi che discriminano e umiliano gli alunni portatori di handicap o con problemi di apprendimento con tutte le firme raccolte.
"Somministreremo" per il secondo anno consecutivo il Grande Quiz InFalsi


 

Giovedì 16 maggio ore 9:30
Presidio in Piazza Nettuno
Nuova somministrazione del Grande Quiz InFalsi  + banchetto informativo sul referendum del 26 maggio


E ricorda:
anche se ti sembra di essere un marziano,
anche se gli altri dicono che tanto è inutile,
anche se sei l'unic* a porsi il problema nella tua scuola,
sappi che non sei sol*!
Noi tutti diciamo No all'Invalsi.
Fallo anche tu.
Nel dubbio, sciopera!

sabato 20 aprile 2013

No Invalsi



AA.VV., I test Invalsi. Contributi a una lettura critica , Bologna, Cesp-Cobas, 2013

il libro che "raccoglie e mette a confronto diversi ed interessanti interventi che in questi ultimi anni hanno riflettuto sui test e sulla loro filosofia, spesso prodotti in occasione di iniziative finalizzate a riaprire il dibattito e rimettere in discussione questo preteso "pensiero unico" della scuola del futuro."






Appello contro la scuola-quiz
NO ALL'INVALSI, NO AL SISTEMA DI (S)VALUTAZIONE
Il testo e le prime firme di intellettuali e personalità del mondo della cultura



giovedì 18 aprile 2013

Il modello giusto per chi?

In seguito al comportamento e alle dichiarazioni del nostro sindaco Virginio Merola in merito al Referendum del 26 maggio, riteniamo opportuno rammentargli il significato di alcuni termini il cui senso profondo sembra sfuggirgli:
Democrazia parlamentare: Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo tramite rappresentanti. 
Referendum consultivo comunale: La possibilità di presentare proposte di referendum al Comune rientra fra i diritti di partecipazione che i cittadini possono esercitare per concorrere allo svolgimento delle attività poste in essere dall'amministrazione locale. (http://www.comune.bologna.it/partecipazione/servizi/101:3406/3446/)
Ruolo del Sindaco nell’indizione di un  Referendum consultivo comunale:  Il Sindaco provvede ad assicurare la più ampia pubblicità allo svolgimento del referendum [...].La Giunta comunale stabilisce gli spazi da destinare all'affissione referendaria individuandoli, di norma, tra quelli utilizzati per le pubbliche affissioni e garantendo parità di trattamento fra tutti gli aventi diritto. (http://www.comune.bologna.it/media/files/regolamento_sui_diritti_di_partecipazione_e_di_informazione_dei_cittadini.pdf)
Inoltre pare che il Signor Sindaco debba andarsi a rileggere il programma del suo partito, il quale propone, per un’Italia giusta:
[...] dovremo colmare la faglia che si è scavata tra cittadini e politica. Qui non bastano le parole. Serviranno i comportamenti, le azioni, le coerenze. Faremo in modo che buona politica e riscossa civica procedano affiancate. Il traguardo è ricostruire quel patrimonio collettivo che la destra e i populismi stanno disgregando: la qualità della democrazia, la legalità, la cittadinanza, la partecipazione. (https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/il-programma-dei-democratici-e-dei-progressisti.pdf)
 Appunto:
Il sindaco Virginio Merola definisce «un delirio» spendere 500mila euro per una consultazione” (La Repubblica, 13/03/2013)
"Chi vuole va a votare, ma sappia che sono stato eletto per portare avanti questo sistema" (La Repubblica, 12/04/2013)
“Quello in vigore è «il modello giusto per Bologna»” (Radio città del Capo, 12/04/2013)
Ma giusto per chi?
Per i bambini che ogni anno rimangono esclusi dalle scuole dell’Infanzia pubbliche? Per i genitori che, non sapendo come fare, si vedono costretti a rivolgersi  a un istituto privato? O per chi, pur di non optare per una scuola confessionale, è costretto a privare i propri figli dell’esperienza della scuola materna?
Per noi, che da anni lottiamo in favore della Scuola Pubblica, il sistema integrato ha invece mostrato, sia a livello locale che nazionale, tutta la sua ingiustizia. Laddove si definanziava  la scuola della Costituzione, si aumentavano i finanziamenti a quelle private o paritarie che dir si voglia. Il gioco di parole dei contrari al Referendum è infatti quello di definire Pubbliche anche le scuole confessionali, intendendo per Pubblico ciò che è finanziato dallo Stato. Per noi, invece, la Scuola Pubblica è la scuola dell’inclusione e della costituzione, quella  che rimuove gli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, quella che mescola nazionalità e culture diverse affinché la società diventi migliore, quella che accoglie differenti idee al fine di promuovere il pensiero critico, in una parola, quella dei cittadini. Per noi la Scuola è Pubblica perché è di tutti, e proprio per questo i cittadini, come sta accadendo a Bologna, devono farsi carico della sua qualità, devono dire di no al suo smantellamento anche se esso sembra naturale e chi vi si oppone è tacciato di essere “marziano”, devono riprendere in mano le redini della democrazia e insegnare, soprattutto a quei partiti che tale valore portano nel nome, cosa essa significhi in realtà. Il 26 maggio 2013, al Referendum, anche se i seggi saranno pochi, anche se il Sindaco dice che a lui non interessa, anche se l’Europa non ce lo chiede, noi andremo a votare affinché non ci siano scuole di serie B ma solo e soltanto la Scuola Pubblica di serie A.
Coordinamento Precari Scuola Bologna

martedì 16 aprile 2013

No Invalsi


Valutare, Valutarsi e poi...un circolo vizioso per smantellare la scuola pubblica
presso Licheo Righi Bologna
                                                                      16/04/2013 



Sarà disponibile il recente volume  
AA.VV., I test Invalsi. Contributi a una lettura critica ,Bologna, Cesp-Cobas, 2013,
con interventi dei relatori.





martedì 9 aprile 2013

A cena con il referendum

Sabato 13 aprile
presso Vag 61, in Via Paolo Fabbri 110, 
cena di finanziamento 
per la campagna referendaria contro i finanziamenti comunali alle scuole private

La serata sarà aperta da un dibattitito sulle mobilitazioni nella scuola pubblica oggi (ore 18.00), poi ci sarà un aperitivo e infine la cena con menù a 10 euro (ore 20.00). A seguire tanta musica dal vivo!
Attenzione! Per la cena è necessario prenotare! Fatelo scrivendoci a precariscuola.bologna@gmail.com

Diffondete, prenotate, partecipate!

Ci vediamo sabato!

domenica 7 aprile 2013

Sabato 13 aprile - A cena con il referendum

Sabato 13 aprile
Coordinamento precari scuola Bologna e Vag 61 organizzano:

CENA DI FINANZIAMENTO PER LA CAMPAGNA REFERENDARIA
CONTRO I FINANZIAMENTI COMUNALI ALLE SCUOLE PRIVATE


Ore 18.00: DIBATTITO SULLE MOBILITAZIONI NELLA SCUOLA PUBBLICA OGGI:
PRECARIATO, INVALSI, REFERENDUM 26 MAGGIO
Interventi di: Francesca De Benedetti (Nuovo Comitato Articolo 33)
Lucia Argentati (Coordinamento precari scuola Bologna)
Matteo Lupoli (Vag 61)
Gianluca Gabrielli (Cobas scuola)
Segue aperitivo

Ore 20.00: Cena con menu a 10 euro
Primi piatti: cous cous alle verdure o lasagne vegetariane
Secondi piatti: frittata in trippa o salsiccia e patate (con cipolle al forno, pomodori e melanzane gratin)
Dolci a fette

Ore 21.30: Musica e lotteria precaria

Per prenotazioni scriveteci a: precariscuola.bologna@gmail.com




giovedì 21 marzo 2013

Referendum 26 maggio

Apertura
campagna referendaria
del Comitato art.33


PIAZZA MAGGIORE
DALLE ORE 15 ALLE ORE 19
sabato 23 marzo
VERSO IL 26 MAGGIO

https://www.facebook.com/events/498360933555727/498376106887543/?notif_t=plan_mall_activity

Il Crescentone di Piazza Maggiore sarà rivestito di carta dove artisti, musicisti bambine e bambini, genitori e insegnanti, cittadine e cittadini potranno tracciare pensieri, disegni, poesie, vignette e messaggi a colori.

E poi musica, recitazione, cori e parole dedicate alla nostra scuola pubblica comunale e statale.

Una Festa insomma, a cui invitiamo fin d'ora tutti coloro che pensano che il processo di impoverimento e privatizzazione della scuola pubblica possa essere non solo fermato ma decisamente invertito.

LA SCUOLA PUBBLICA HA BISOGNO DI TE!
Il Comitato Art.33, rappresentante istituzionale dei 13.600 cittadini/e residenti a Bologna che con la loro firma hanno reso possibile l'indizione del referendum comunale consultivo, fissato per il 26 maggio 2013, apre la sua campagna in favore della scuola pubblica statale e comunale.

E' la prima volta in Italia che si riesce a convocare un referendum comunale sui finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private.

Ogni residente a Bologna potrà esprimere liberamente con il voto la propria volontà, al fine di orientare in futuro le politiche scolastiche del Comune.

il quesito referendario:
Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto costituzionale all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?

a) Utilizzarle per le scuole comunali e statali

b) Utilizzarle per le scuole paritarie private

Due sole note informative:

1) art.33 della Costituzione:
La Repubblica istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole, senza oneri per lo Stato.
2) finanziamenti comunali alle scuole paritarie private in convenzione:

Ogni anno il Comune di Bologna eroga più 1 milione di euro a favore delle scuole dell’infanzia paritarie private, finanziamenti che vanno ad aggiungersi a quelli già concessi dallo Stato e dalle Regioni.

IO SCELGO PIU' SCUOLA PUBBLICA
E TU?
Comitato art.33
http://referendum.articolo33.org/

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martedì 12 febbraio 2013

Il Nuovo Concorso

Venghino signori, venghino! Artisti, poeti, cittadini, intellettuali, pensatori, prestigiatori, venghino!
NON COSTA NIENTE! non fatevi ingannare, nonostante le apparenze, NON COSTA NIENTE!
Vi chiederete di cosa stiamo parlando, forse,
In un primo momento, non vi verrà in mente nulla, poi,
riflettendo qualche minuto, avrete un’illuminazione improvvisa:
certo! è la scuola pubblica!
E infatti è da un bel pezzo che i nostri governi la stanno svendendo,
e questi tecnici (certo certo lo fanno per il nostro bene, loro) continuano:
nella scuola si fanno i concorsi a costo zero.
Chi partecipa però paga. Solo che non viene neppure scritto nel bando.
E noi non ce ne curiamo, oramai è la norma.
Diverse decine di euro che verranno tolte dalla busta paga (http://www.orizzontescuola.it/news/concorso-cattedra-permesso-o-ferie-giorno-della-prova-preselettiva) considerando le variabili personali:
qualcuno dovrà chiedere una sola giornata di permesso, qualcun altro, per ragioni di spostamento, due. E chi dovrà sostenere almeno 2 prove?
Com’è possibile?! Ma all’inizio non c’avevate detto che non costava niente?! E invece:
CHI NE PAGA LE SPESE NELL'IMMEDIATO?
  • i volontari commissari valutatori sorteggiati sorveglianti più o meno meritevoli (LA DIGNITA' DI UN MESTIERE TRAVISATO)
  • il diritto allo studio degli studenti i quali saranno, durante quella giornata, privati delle loro aule e quindi della loro dose giornaliera di sapere (CHE SCOPRIRANNO DI AVERLO AVUTO SOLO QUANDO GLI SARA' DEFINITIVAMENTE TOLTO)
E NEL MEDIO PERIODO?
  • tutta la categoria docente che partecipa al concorso: la bibliografia che, in teoria, dovrebbe preparare al mestiere di insegnante, in realtà contribuisce, con testi improbabili, a un lavaggio del cervello collettivo messo in atto attraverso demagogiche idee sulla valutazione e sul merito in tutte le salse, avulse peraltro dal contesto della scuola reale in cui i problemi non mancano ma non sono quelli indicati, sottolineati e bibliografati (seppur ragionati) per il Nuovo concorso a cattedra. E non ce ne curiamo.
  • i precari della scuola: con il Concorso vengono tagliati ulteriori posti, ma siccome c’è il miraggio del posto fisso quasi nessuno se ne accorge (fino alla prossima convocazione). E non ce ne curiamo.
  • il contratto collettivo: esautorato con una legge finanziaria. E non ce ne curiamo.
  • i cittadini: demagogia e depauperamento della Pubblica Istruzione rendono più ignoranti senza neanche la consapevolezza di esserlo.E non ce ne curiamo.
  • il futuro: la scuola è sempre più definanziata e, attraverso l’Invalsi, a chi verrà diagnosticata la malattia della non standardizzazione saranno sottratti ulteriori fondi, così parte del Paese non avrà un'istruzione adeguata e penserà addirittura di meritarselo! E non ce ne curiamo.
Venghino signori, venghino! Artisti, poeti,cittadini, intellettuali, pensatori, prestigiatori venghino!
NON COSTA NIENTE! non fatevi ingannare, nonostante le apparenze, NON COSTA NIENTE!

domenica 20 gennaio 2013

Terzo appuntamento con l'autodifesa


Martedì 22 gennaio 2013, dalle ore 16.00 alle ore 18.00, presso l'Istituto Aldini Valeriani Sirani, in Via Bassanelli 9/11, avrà luogo il terzo appuntamento con il corso di autodifesa.


Parleremo di  Contratto e Ordini di servizio


A fianco il volantino con il calendario completo degli appuntamenti

Comunicato del Comitato art 33 sulla decisione del Sindaco di fissare la data del referendum al 26 maggio.

Pubblichiamo il comunicato del Comitato art 33 sulla decisione del Sindaco di fissare la data del referendum al 26 maggio.

Il 26 maggio i bolognesi non andranno al mare

Posted by  on mercoledì, gennaio 9, 2013 · 

Si è svolto questa mattina un incontro tra il Comitato referendario, soggetto istituzionale a tutti gli effetti, e il Sindaco. L’incontro era stato chiesto dai referendari l’1 dicembre, in vista della imminente consegna delle firme. Si è svolto dopo la dichiarazione del primo cittadino che in Consiglio comunale il 7 gennaio ha annunciato di aver scelto la data del 26 maggio per il voto referendario.


I referendari avevano espresso una richiesta chiara e forte per l’accorpamento con le elezioni politiche. Una istanza dettata dal buon senso, e che avrebbe consentito in un sol colpo una consultazione ampia e coinvolgente e risparmio per le casse collettive. Una opportunità per la stessa politica, perché al di là degli esiti, una consultazione ampia è una consultazione che esprime nel modo più chiaro la volontà popolare. Il sindaco ha scelto di non accorpare, se ne assume la responsabilità, è a suo carico l’atto di indizione e la scelta della data. Questa mattina abbiamo preso atto che il primo cittadino firmerà l’atto di indizione in giornata, e che la consultazione si terrà dalle 8 alle 22 del 26 maggio. Una consultazione in una sola giornata, diversamente da quanto avviene solitamente (referendum consultivo bolognese sulle farmacie, ad esempio, 3 giornate). Ancora una volta ne prendiamo atto, e lui se ne assume la responsabilità. Del resto poche settimane fa il Sindaco dichiarava alla stampa che non avrebbe neppure indetto, che intendeva farlo dopo l’approvazione del bilancio. Oggi farà il suo dovere, firmerà l’atto di indizione. Il referendum e la data ci sono. Da oggi, e come sempre, lavoreremo con l’obiettivo della partecipazione: che nessun bolognese, il 26 maggio, vada al mare e tantomeno in montagna.


E lo faremo con lo stile e la sostanza di sempre: promuovendo un confronto serio e coinvolgente in città.Tutte le nostre energie da oggi saranno indirizzate a informare i cittadini su ciò che sta accadendo alla scuola pubblica tutta. Nella città di Bologna, “madre” della scuola dell’infanzia pubblica, quest’autunno centinaia di bimbi si sono visto negato il diritto all’istruzione pubblica, la scuola della Repubblica laica e gratuita, inclusiva e plurale. Il cosiddetto “sistema integrato” ha quindi mostrato tutti i suoi limiti. La scuola non è un servizio tra tanti, la scuola è un diritto. Il tema oggetto di referendum è nobile e alto, come nobile e alta è la partecipazione consapevole che tanti cittadini stanno mettendo in campo. Abbiamo come cittadini l’opportunità di riorientare le priorità della politica in direzione della scuola pubblica. Abbiamo costruito una opportunità di partecipazione. Non resta che coglierla, esercitarla, viverla. La parola ora spetta ai cittadini. Contiamo sul fatto che i cittadini e le cittadine bolognesi, il 26 maggio non vadano al mare, ma si rechino in tanti alle urne per difendere e promuovere la scuola pubblica.