giovedì 26 gennaio 2017

Bye Bye bulli!

Questa settimana Fuori ruolo, a cura del Coordinamento delle precarie e dei precari della scuola di Bologna, è tutto dedicato al tema dell'educazione di genere nelle scuole, sulla scia di alcune vicende che abbiamo seguito da vicino in queste settimane e in previsione della tappa bolognese del percorso nazionale “Non una di meno”, che il 4 e il 5 febbraio radunerà sotto le Torri centri anti violenza, associazioni e collettivi per la scrittura di un piano femminista contro la violenza sulle donne.
L'educazione di genere è prevista dal comma 16 della Buona Scuola, laddove è scritto che l'offerta formativa deve assicurare “l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
In attesa della pubblicazione delle Linee guida relative all'applicazione di questo comma, ancora ferme a viale Trastevere probabilmente a causa della pressione di alcune associazioni conservatrici, all'interno dell'offerta formativa di molte scuole, in tutta Italia, vengono promossi dei percorsi di educazione di genere, attraverso attività, specifiche, laboratori o spettacoli teatrali.
Tra questi, è balzato agli onori delle cronache in queste settimane lo spettacolo Fa'afafine, di Giuliano Scarpinato, che andrà in scena anche nella nostra regione, il 30 gennaio a Ravenna e il 31 a Castello d'Argile (Bo). Abbiamo intervistato Scarpinato per illustrarci lo spettacolo e chiedere un parere sul polverone che attorno ad esso si è sollevato nelle ultime settimane. Contro la rappresentazione della pièce, riservata a bambini e bambine di quarta e quinta elementare, si sono infatti schierati, in maniera più o meno determinata e violenta, associazioni di genitori e movimenti politici di destra e ultradestra, trovando talvolta sponda in alcuni Dirigenti scolastici.
L'altra ospite della puntata è Melina Castellano, appartenente all'associazione Frame  e anima del progetto Bye bye bulli , che si propone di combattere il bullismo omofobo nelle scuole. Melina ha raccontato ai nostri microfoni come vengono costruite le attività didattiche e quale ricezione ottengono presso gli alunni e gli insegnanti.

giovedì 12 gennaio 2017

Il punto sulla "nuova" scuola targata Fedeli

Dopo la pausa natalizia, torna Fuori ruolo, il programma del Coordinamento precari e precarie della scuola di Bologna.
Iniziamo il nuovo anno con alcune notizie dal MIUR, ora guidata dalla Ministra Fedeli. Nell'ultima puntata prima delle vacanze avevamo provato a ipotizzare alcune di quelle che sarebbero state le scelte della nuova ministra, sull'onda dell'incontro che c'era stato con i sindacati del 22 dicembre (un secondo momento di confronto c'è stato poi il 28 dicembre) e fare alcune prime valutazioni.
Come previsto, la ministra ha confermato il complesso della legge 107, pur dando importanti segni di apertura su dei nodi maggiormente discussi: chiamata diretta e mobilità.
Per quanto riguarda la chiamata diretta, la Ministra ha parlato della necessità di fornire i presidi di criteri oggettivi per effettuare le scelte del proprio personale. Su questo però ancora non ci sono dettagli, per cui rimaniamo in attesa. Il vero grande passaggio è sulla questione della mobilità: Fedeli ha promesso di tenere in considerazione delle critiche che su questo nodo sono state sollevate.
Questo punto ci ha prestato il fianco per la nostra puntata: il nodo della mobilità è stato affrontato in un ricco dossier dalla rivista “Tuttoscuola”, che ha dato i numeri della mobilità, suscitando un notevole dibattito sulla stampa.
Abbiamo quindi fatto una bella rassegna delle aperture dedicate alla scuola che ci sono state sulla stampa italiana, divertendoci anche un po'.
Alla mobilità e al gigantesco problema della continuità didattica sono dedicate le prime pagine del “Corriere della sera” di lunedì  9 gennaio: “articolone” di Gian Antonio Stella, che sembra puntare il dito contro i “docenti meridionali” che non vogliono partire, producendo danni alle possibilità di successo dei ragazzi. Merito del dossier del Corriere, essere ben documentato e riportare i “numeri”
Qui di seguito alcuni link:


Torna alla carica parlando di scuola Susanna Tamaro, la scrittrice per ragazzi che dai tempi della riforma Gelmini si è fatta paladina del maestro unico e del ritorno alla scuola “di una volta”; il titolo del suo fondo parla chiaro, Educare, non solo istruire contro il buonismo di Stato.

Il ricco dossier del Corriere, che consigliamo comunque di leggere, suscita una domanda: e se anche il ministero avesse le sue responsabilità?

Passiamo poi a “Il Foglio”, giornale fondato da Giuliano Ferrara: ci siamo un po' divertiti alle spalle di Antonio Gurrado, che racconta del suo anno di prova, molto positivo.

In chiusura è mancato il tempo per approfondire l'altra uscita sulla scuola della settimana. Domenica 9 gennaio,  “Robinson”, il nuovo supplemento culturale de “La Repubblica” ha dedicato il dossier Buoni maestri per parlare delle buone pratiche di educazione e innovazione di alcuni docenti italiani. Un dossier da discutere, soprattutto per l'intervista ad Andreas Schleicher, direttore del programma di valutazione degli allievi Pisa dell'OCSE (da cui le famose prove INVALSI) che indica all'Italia il percorso da seguire per l'innovazione della scuola. Lo riprenderemo, promesso!

Una buona notizia per salutarci: sembra ufficiale la riapertura della III fascia a settembre per nuove iscrizioni di neolaureati. Un altro passo indietro rispetto ai dettami della 107!