In questa puntata radio di Fuori Ruolo si parla della situazione attuale degli stranieri nelle scuole di Bologna e dell’Emilia Romagna. In studio Silvia, Stefania, Frey e anche un’ospite, Teresa dei Cobas, insegnante in un istituto superiore.
Il discorso è riemerso perché gli uffici scolastici regionali stanno pubblicando i fact checking sulle classi in deroga per la presenza degli alunni stranieri, ovvero sia le classi in cui il numero di alunni stranieri (molti dei quali nati in Italia e pienamente in possesso delle competenze linguistiche) possa superare la quota stabilita dalla legge del 30% come previsto dalla Circolare ministeriale 2 dell'8 gennaio 2010- Integrazione alunni con cittadinanza non italiana. (questo:
http://istruzioneer.it/wp-content/uploads/2017/10/REV_27_10_17_18-8-Deroghe.pdf)
Il documento inizia con un’affermazione importante rispetto al fatto che non si possa parlare dell’immigrazione come un fenomeno di ‘transito’ quanto di ‘permanenza’. Il dato è avvalorato da un altro: nella scuola dell’infanzia e primaria si registra un numero di stranieri maggiore rispetto ai cicli di istruzione successivi.
A contenere, inoltre, i toni emergenziali merita osservare anche che secondo i dati riportati dal documento la provincia di Bologna si colloca sempre in una posizione centrale, tra i due estremi costituiti da Piacenza, dove si hanno le percentuali di classi in deroga più alte, e Rimini, dove invece si osservano numeri sensibilmente più bassi.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, inoltre, Bologna (17 %) si colloca subito dopo Rimini (10 %), con percentuali piuttosto distanti dal 42 % di Modena e Piacenza.
L’aspetto della distribuzione delle classi in deroga è significativo: per quanto riguarda le prime fasi del ciclo di istruzione, infatti, (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), la scelta della scuola è determinata soprattutto dal luogo di abitazione delle famiglie e quindi non fa che riprodurre la distribuzione degli stranieri in una città: e allora non si parli di classi ghetto, ma di piuttosto di quartieri, ghetto. Quando le medie finiscono, tuttavia, che strade prendono questi alunni e questi alunne? Quali elementi contribuiscono a determinare il giudizio orientativo che gli insegnanti danno in terza media? Basta infatti scorgere rapidamente la lista delle scuole che ha fatto richiesta di deroghe per trovare istituti professionali e tecnici, ma, ad esempio, neanche un liceo. Inoltre, come deve fare uno studente straniero per iscriversi a scuola? Quale situazione di accoglienza trova negli istituti superiori, e quali strade nuove sarebbero invece percorribili? A questi interrogativi risponde Teresa, sulla base della sua esperienza e su un’attenta valutazione dell’offerta formativa del territorio bolognese.
Si estende a tutti gli ascoltatori e le ascoltatrici interessati l’invito al corso di autodifesa per insegnanti che si terrà questa sera in via San Carlo 42 su tema “Pemessi e Ferie”
https://www.facebook.com/events/796830977165852/ e lo sciopero di domani, venerdì 10 Novembre, sostenuto da Cobas, Cib-Unicobas, Usb, Orsa Territoriale, Usi a cui ha aderito anche Cub-trasporti, di "tutto il lavoro dipendente, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità alle telecomunicazioni,nel pubblico impiego e nel lavoro privato".